
“Tracce di memoria “
Fontecchio
Seminario di Fotografia di architettura e territorio.
Laboratorio di esperienze visive in relazione allo spazio.
Progetto di Adelaide Di Nunzio.
La “fotografia” può essere considerata come un occhio, ma con la capacità di fermare l’immagine.
Ci si può circondare d’immagini che mettono in risalto i particolari, i momenti e le atmosfere che ci permangono nell’animo così come gli occhi impressionano la nostra mente.
La fotografia è l’elaborazione creativa di ciò̀ che pre-visualizziamo ed è uno strumento di analisi e di elaborazione iconografica, ha non solo il valore di documentazione e rappresentazione ma è anche uno strumento dinamico di connessione e di rivelazione di atmosfere, di storia e di memorie, soprattutto in relazione all’ambiente in cui viviamo.
L’attenta osservazione durante l’atto fotografico in connessione con sentire emozionale attraverso il “corpo-proprio” come ci suggerisce “Goodman” nella sua teoria estetica della percezione dello spazio, in relazione al territorio che ci circonda, ha il potere di rivelare più di quanto ci si aspetta da una semplice registrazione visiva.
La realizzazione di un progetto fotografico ci permette di esprimere le nostre opinioni visive e di elaborare riflessioni, trasformandoli in concetti per un’analisi più profonda di un tema di nostro interesse.
Il seminario “Traces of memory” è finalizzato a mettere in connessione la nostra mente alle immagini che scegliamo attraverso il nostro sguardo consapevole.
Il tema affrontato dal workshop sarà “Raccontarsi e Raccontare attraverso le “Tracce” visive del territorio che ci circondano” facendo emergere dei ricordi e delle memorie relative alle personali esperienze di vita, finalizzato ad un visione collettiva.
Cosa si intende come tracce:
Tracce :
Sono il contatto con il passato, ci parlano del presente e ci proiettano nel futuro.
Possono essere architettoniche; ci permettono di scoprire le strutture, i materiali, lo stile progettuale, l’usura.
Possono essere negli oggetti come resti di ricordi, utensili, mobili e sistemi di illuminazione, vestiti, ecc.
Possono essere naturali come segni sul terreno di strutture ormai inesistenti; spazi vuoti, sagome e piattaforme di cemento, ecc.
Soprattutto possono essere immateriali; atmosferici, evocativi di contesti ambientali che non esistono più.
Motivazione:
“Fotografia” significa scrivere con la luce;
Noi tutti possiamo scrivere delle storie, dei racconti di ciò̀ che vediamo e ciò̀ che siamo.
Nell’era contemporanea attraverso il social network, gli adolescenti e noi tutti siamo portati a condividere le nostre vite private attraverso immagini e self-portrait.
Doniamo una visione di noi stessi alle volte reale e altre volte no e descriviamo un racconto anche se esso è in-reale ed ego-centrico.
La consapevolezza visiva invece è fondamentale per la crescita di noi stessi e delle memorie dei luoghi in cui viviamo senza fare uso di immagini falsate o costruite, ma dirette e pure.
La creazione di un racconto approfondito e comunitario dei propri ricordi in rapporto al territorio è uno dei principali obiettivi del seminario che mira a coinvolgere cittadini di diverse generazioni a confronto per costruire una memoria comune, attiva e mutabile nel tempo.
Questo seminario nasce dell’esigenza di comunicare e confrontarsi attraverso le immagini che emergono dal proprio punto di vista sul territorio mediante l’utilizzo consapevole della macchina fotografica o degli smart phone.
L’Educazione alla “Consapevolezza Visiva” non è un più un semplice obiettivo ma una necessità urgente.
Costruire un racconto visivo, approfondito e consapevole, in connessione al territorio è il maggior tramite per acquisire uno strumento conoscitivo dinamico ai fini di una mappatura affettiva dei luoghi per una ricostruzione etica post disastri ambientali.
L’obiettivo è di costruire una memoria affettiva e consapevole comune che possa aiutare a non far accadere idealmente scempi architettonici e violenze alle memorie storiche e sociali che si potrebbero realizzare quando si seguono unicamente gli ordini di un sistema materialista basato sull’utilità, la politica e i soldi.
Svolgimento del seminario:
Il workshop fotografico sarà finalizzato alla realizzazione di un progetto di gruppo costituito da cittadini di Fontecchio di generazioni differenti finalizzato alla costruzione di un racconto visivo della memoria dei luoghi che si attraversano e che si abitano insieme.
Ogni attore coinvolto metterà̀ in relazione con gli altri il proprio sguardo affettivo attraverso una selezione di fotografie realizzate nel luogo scelto e in contemporanea.
Si realizzeranno diversi prodotti visivi quali: un’esposizione finale delle fotografie, un prodotto multimediale, musicato e proiettabile.
Le immagini prodotte durante il seminario, inoltre, comporranno un numero specifico della rivista iconografica di architettura “Traces” dal titolo “Traces of memory, Fontecchio“ in collaborazione le università dell’ UNIVAQ E RWTH (Aachen).
Le immagini faranno parte del materiale di ricerca della tesi di dottorato dal titolo “Architetture della rinascita, strategie alternative e artistiche per la ricostruzione” della fotografa Adelaide Di Nunzio per l’Università degli studi dell’Aquila “Dipartimento di Ingegneria edile e di Architettura” e l’Università di Aachen RWTH “Dipartimento Storia dell’Architettura”
IL LABORATORIO:
Fasi e tempi
Il seminario si dividerà̀ in tre fasi e si svolgerà in 3 giorni.
Il primo giorno, fase 01:
introduzione al progetto e definizione dell’itinerario da percorrere.
Il secondo giorno, fase 02:
passeggiate fotografiche in connessione con i racconti “visivi” dei cittadini coinvolti.
Il terzo giorno, fase 03:
editing delle immagini e la creazione dello slide show da proiettare e pubblicare sul sito web del comune di Fontecchio.
*L’evento espositivo finale corrisponderà alla presentazione e pubblicazione del Magazine “Traces of memory, Fontecchio “in data da definire e in relazione al budget a disposizione
Target:
il corso è rivolto a tutti i cittadini di Fontecchio, di diverse fasce di età̀ a partire dai 16 anni.
È rivolto ai nonni, ai genitori, ai figli, ad artisti, ad artigiani e le maestranze tutte etc. che vogliono scoprire la fotografia o che vogliono approfondirne la conoscenza dello strumento come mezzo di espressione e connessione con la comunità e il territorio.
Tutti i partecipanti devono essere provvisti di macchina fotografica di qualsiasi tipologia o di un cellulare con la possibilità di scattare immagini ad una buona risoluzione.
(l’attrezzatura potrebbe essere messa a disposizione dal finanziamento eventuale del progetto)
Modulo plus- Seminario per gli esperti:
(Potrebbe essere aggiunto un seminario specifico per esperti del settore edilizio quali: architetti, urbanisti, studenti di architettura, artisti, designers, ecc.)
Il seminario per gli esperti avrà un approccio più formativo.
Gli esperti coinvolti saranno del settore estetico, architettonico e socio-antropologico.
Il focus sarà sull’apporto della fotografia come strumento di indagine finalizzato alla ri- progettazione architettonica dei luoghi vittime di eventi disastrosi.
Alle fasi del seminario sopra descritte, si aggiungeranno delle fasi di introduzioni al mondo della fotografia quali:
Studio teorico: lo studio delle fotografie del passato e dei grandi maestri della fotografia di architettura e paesaggio, la percezione visiva, la ricerca iconografica e il suo valore scientifico, studio e approccio dei soggetti;
Studio pratico: la conoscenza della macchina fotografica, le sue funzionalità avanzate e di post- produzione e progettazione fotografica.
Studio esterno: esercitazioni, ricerca sul territorio, l’utilizzo della macchina fotografica in rapporto al soggetto, realizzazione del progetto fotografico.
Budget: da definire
Voci:
escursioni fotografiche
stampe fotografiche
materiali di allestimento, mostra espositiva
materiale di comunicazione; flyer, locandine, inviti
stampa copie della rivista “Traces of Memory, Fontecchio” numero di copie da definire
Il corso sarà condotto dalla fotografa Adelaide Di Nunzio, ideatrice del progetto, docente di arti grafiche fotografiche e dottoranda presso l ‘Università degli studi dell’Aquila UNIVAQ (dipartimento Ingegneria edile ed architettura) con l’aiuto di professionisti ed associazioni culturali sul posto.
Il magazine si rivolge al paesaggio e all’architettura, nasce con la finalità di diventare uno strumento scientifico per mappatura emozionale e strutturale dei luoghi che sono stati vittime di avvenimenti climatici catastrofici.
Vuole metter in rilievo l’importanza di riconoscere le “tracce” che esse siano architettoniche, strutturali, oggettistiche, memoriali, storiche e sociali ma soprattutto tracce di tipo atmosferiche ed emozionali.
Il Magazine ha l’obiettivo di diventare uno strumento di riferimento per una ricostruzione architettonica e una rigenerazione urbana etica che rispetti le persone e il territorio, affinché gli errori e le violenze della globalizzazione siano sostituiti da una ricostruzione reale e condivisa dagli attori quali cittadini, architetti, urbanisti e politici lontano dal concetto di “rifacimento” o di distruzione della memoria.
Le tracce fotografiche possono essere utili ad un approccio dinamico e prezioso, se esse vengono considerate come punti di riferimento per la pre-progettazione di rinascita di questi luoghi.
Ogni numero di “Traces” sarà prodotto sul luogo attraverso dei seminari teorici e pratici di conoscenza e di consapevolezza visiva attraverso il mezzo fotografico.
L’esperienza emozionale e di contatto con i posti sarà realizzata in relazione al territorio, saranno coinvolti studenti di architettura o di facoltà attinenti alle tematiche di rigenerazione urbana, professori, architetti, progettisti, sociologi, antropologi, ma anche cittadini di diverse generazioni, politici, tecnici e addetti ai lavori.
*Il primo numero dal titolo “Traces, Calascio” è nato dalla collaborazione tra studenti dell’Università di ingegneria edile e architettura dell’Aquila e dell’università di architettura di Seul sul paese abruzzese di Calascio durante la “Summer school 2023 sul Gran Sasso” diretta da prof. Federico De Matteis e lo staff dei docenti dell’Università degli studi dell’Aquila.
* Il secondo numero dal titolo “Traces , Ahr” sarà prodotto dall’ Università di Aachen , RWTH, Dipartimento d Storia dell’ Architettura, Germania.