
Tracce, di Adelaide Di Nunzio e Bruno Schindler.
Uno sguardo fotografico sulla ricostruzione di una regione dopo un disastro ambientale
“Una macchina fotografica può rivelare segreti che l’occhio nudo o la mente possono cogliere.
Tutto svanisce, rimane solo ciò che l’obiettivo punta.
La fotografia è un esercizio di osservazione”. (Isabel Allende)
Dopo gli orrori, dopo gli eventi catastrofici che hanno colpito la valle dell’AHR con danni agli edifici e al paesaggio, in molti villaggi è iniziato il lungo processo di ricostruzione delle case distrutte e della struttura di base dei villaggi, così come la ridefinizione della vita comunitaria nella valle.
Dopo l’alluvione e una pandemia durata due anni, la gente ha dovuto affrontare questioni esistenziali.
Grazie ai finanziamenti statali per la messa in sicurezza e la ricostruzione degli edifici, è stato possibile risolvere molti problemi.
Tuttavia, tutti gli ostacoli hanno dovuto essere superati in un ciclo di riorganizzazione e di tempi lenti.
Le ombre del passato si confrontano ancora spesso con il presente nei luoghi in rovina e richiedono un profondo esame delle questioni sociologiche, politiche ed economiche. (Marc Augé, Rovine e macerie. Il senso del tempo, 2004).
L’interpretazione delle rovine stesse consente allo spettatore di attivare processi di ricostruzione:
I lavori degli studenti hanno tematizzato la ricostruzione attraverso la percezione visiva con l’aiuto della fotografia.
Le indagini puramente visive si traducono in un insieme dinamico di base di strumenti di osservazione con cui è possibile leggere in profondità il territorio attraverso la continua “scoperta di tracce”. Questo processo di riflessione attiva una ricostruzione eticamente
fondata, rispettosa della storia, delle memorie e dell’espressione architettonica.
Un’altra fase del seminario è stata dedicata allo studio storico e architettonico della città di Aquisgrana e della valle dell’AHR.
È seguito un esame del lavoro di fotografi internazionali che hanno esplorato i temi della città, dell’architettura e del paesaggio.
Infine, il workshop si è concentrato sul progetto di rappresentazione pittorica delle tracce, delle tracce e della ricerca delle tracce, realizzato dagli studenti di architettura.
Tutti i partecipanti hanno adottato un approccio molto individuale alla selezione e all’elaborazione del materiale fotografico.
Il risultato è stato una mostra, un prodotto multimediale e un numero della rivista di architettura “Traces” intitolato “Traces, AHR”.